
Hai così tanto faticato.
In questi mesi, in questi anni, hai guardato in faccia tante volte i tuoi fantasmi, i tuoi demoni.
Sei entrata nel tuo dolore come mai avevi fatto prima, hai conosciuto quel bambino impaurito e ferito che da sempre vive in te.
Per la prima volta in questa vita lo hai visto.
Hai visto il dolore che ha provato per essere stato poco amato, poco voluto, o almeno così sempre si è sentito.
Hai conosciuto la sua vergogna, il suo senso di colpa, la sua convinzione di essere niente e di non meritare niente.
Hai visto come la tua famiglia d’origine, i tuoi genitori, gli adulti che avrebbero dovuto amarlo e proteggerlo lo abbiano invece calpestato, umiliato, mortificato.
Hai provato pena per lui, per te.
Hai provato finalmente rabbia verso quelle persone, verso quegli adulti ingiusti e indifferenti al vostro dolore, perché hai riconosciuto come il dolore del bambino che eri, anima antica, è il tuo stesso dolore.
Finalmente, anziché odiare te stessa, anziché sfogare su di te la rabbia di una così ingiusta educazione, hai iniziato a perdonarti. Hai iniziato a provare compassione, tenerezza, amore, per la te stessa così piccolina messa in un angolo senza una ragione, senza una vera colpa che potesse giustificare così poco amore.
Attraverso la rabbia hai aperto un varco verso di te, hai aperto un varco verso la tua libertà. Hai visto che non avevi colpe se non quella dell’innocenza, dell’ingenuità, della purezza.
Non avevi altra colpa se non quella di aver bisogno di amore, di essere accolta, di venire accettata e cullata.
E hai provato rabbia per loro, per coloro che ti criticavano perché non riuscivano a guardare dentro se stessi e buttavano i loro limiti su di te.
Per coloro che sbagliavano tanto, che sbagliavano spesso, ma a te non concedevano alcun errore e le reazioni erano sempre troppo severe.
Per coloro verso i quali provavi la più totale fiducia e che l’hanno tradita, che attraverso l’ipocrisia ti hanno cresciuta.
Certo, hai poi osservato come i tuoi genitori a loro volta erano stati cresciuti allo stesso modo, avevano anche loro come te sofferto, come te si erano sentiti traditi, abbandonati, calpestati.
E questo ti ha donato un po’ di pace.
Ma poi di nuovo la domanda:
“Ma allora perché non hanno fatto nulla? Perché se anche loro hanno sofferto, non hanno fatto in modo di essere genitori migliori, di non fare a me quello che anche loro avevano subito? Perché non mi hanno amato abbastanza da fare qualcosa come sto adesso facendo io per liberarmi dalle mie ferite così che nessun altro dovrà ancora pagare? Perché loro non lo hanno fatto per me?”.
Ed ecco di nuovo la rabbia, il senso di ingiustizia, di non amore che ti assale.
E va bene, va bene così, dovevi attraversare questa fase per ritornare a te, per ricreare l’amore verso te stessa anima antica. E per farlo hai avuto bisogno di nemici, di colpevoli, di uno specchio fuori da te che ti raccontasse la tua storia, che ti mostrasse la tua parte, che ti ripulisse dai tanti inganni della tua mente.
Avevi bisogno di uno specchio in cui guardare e vederti nella tua umanità, nella tua fragilità, nella tua bellezza così a lungo deformata, sporcata, nascosta.
Ma adesso che hai visto tutto questo, adesso che sei riuscita a ritrovare la tua innocenza e a sentirti innocente, adesso è ora di andare oltre e di riconoscere la verità.
La conosci già dentro di te, tante volte la tua mente razionale l’ha ascoltata dai messaggi, dai libri, dal mondo sottile che ti circonda, ma ancora non l’hai realizzata dentro di te, ancora non l’hai vissuta come realtà.
E la verità è che quel dolore, quelle ferite, quelle ingiustizie, giungono a te da lontano. Sono il frutto delle tue tante vite, delle tue tante incarnazioni. Tutte quelle emozioni dolorose, gli incastri, i blocchi, vivevano in te e albergavano negli anfratti del tuo cuore da centinaia di anni terreni.
Hai scelto i tuoi genitori, la tua famiglia, il contesto in cui sei cresciuta, per riportare anche in questa vita quelle stesse ferite, quelle ferite che così a lungo hai scelto di non guardare, che così a lungo hai deciso di nascondere a te stessa perché così dolorose.
E hai scelto di riaverle tutte qui, tutte insieme, proprio in questa vita, in questo tempo di compimento, per trovare finalmente la tua libertà.
Lo sai vero? Non ti sta arrivando alcun messaggio nuovo.
Tu lo sapevi, lo hai sempre saputo.
Hai così a lungo indagato in te stessa, hai esplorato reami antichi, dimensioni, vite precedenti.
Per ogni tuo conflitto, per ogni tua tribolazione, per ogni blocco che ha impedito alla tua vita di avanzare, hai cercato una ragione, una soluzione.
Ma in quelle incarnazioni precedenti che hai esplorato come un cercatore di tesori, o più spesso ancora come un cacciatore di fantasmi, mancavi tu. Mancava il tuo sguardo consapevole.
Stavi ancora cercando colpevoli, stavi ancora cercando ragioni per il tuo malessere, stavi ancora scappando da quello che vivevi qui. E volgevi lo sguardo lontano, perché quelle storie antiche ormai passate, erano più tollerabili del tuo presente.
Erano più tollerabili del dover mettere in discussione le leggi invisibili con le quali sei cresciuta e sfidare le quali ti riempiva di terrore.
Erano più tollerabili del dover sgretolare tuo padre e tua madre dentro di te, e sentirti così profondamente in colpa e terrorizzata da preferire invece condannare te stessa.
Ma è ora di cambiare lo sguardo e di vedere quella verità così a lungo annebbiata.
I tuoi genitori, la tua famiglia, gli adulti fallibili e umani che ti hanno cresciuta, li hai CREATI tu.
Il loro agire nei tuoi confronti, le loro falle interiori, le loro mancanze, sono stati plasmati dai tuoi stessi antichi blocchi, dalle tue stesse antiche ferite irrisolte.
I tuoi genitori sono esattamente come tu, anima antica, li hai costretti ad essere.
Non avrebbero potuto né fare, né dire altro di ciò che hanno detto e fatto verso di te. Non avrebbero MAI potuto essere altro se non lo specchio del tuo passato, del tuo essere da sempre un’anima in cammino.
E’ ora di andare oltre anima antica.
E’ ora di assumerti veramente la responsabilità di questo gioco che da tante incarnazioni stai vivendo, orchestrato dalle regole e vissuto dagli attori che tu stessa hai generato.
Guarda la tua famiglia, guarda te stessa.
Non c’è più bisogno di perdono, perché nessuno in verità ti ha mai fatto nulla, e tu lo sai.
Nessuno è mai stato contro di te in questa vita come nelle precedenti, nessuno, nemmeno te stessa.
Sei scesa per imparare la separazione, sei scesa per dimenticarti di chi sei. Sei scesa per fare esperienza di questa densa dimensione, per dimenticare la luce e l’amore.
E lo hai fatto perfettamente.
Di vita in vita hai creato scenari sempre più intricati, separazioni sempre più profonde, conflitti sempre più crudeli, allontanandoti alle volte così tanto dalla verità, dalla connessione con la vita e con la Fonte divina, da non trovarne nemmeno più il filo.
Hai poi iniziato a fare pulizia, hai iniziato a ricordare passo dopo passo, vita dopo vita, il bagliore della tua anima che si è aperta varchi dentro di te per riportarti sulla via di casa.
E questa vita, questa famiglia imperfetta e così tanto umana, ti hanno fatto desiderare di tornare a CASA con così tanta intensità da costringerti ad avanzare, da costringerti a riprendere il filo della tua storia dalla notte dei tempi fino ad oggi e vederla tutta per ricordarti di TE.
Riesci ora ad andare oltre?
Riesci a vedere la perfezione dei tuoi passi e di coloro che ti hanno accompagnata fino a qui?
Riesci a vedere il disegno del tuo percorso?
Riesci a scorgere l’intera forma della tua stessa Anima, della tua stessa essenza, del Sogno che ti ha portata qui?
Riesci a scorgere la forma di chi sei tu?
Riesci a sentire il tuo cammino nel tempo e nello spazio lineari, come l’onda della marea che si allunga da lontano per giungere alla riva e finalmente acquietarsi per poi tornare al mare?
Questa sei tu.
Puoi ancora indagare nelle precedenti incarnazioni se vuoi, perché la tua sete di sapere, la tua voglia di ricordare, il tuo bisogno di completare il quadro sono sempre stati forti e resistono ancora.
Ma se lo fai, non cercare colpevoli, non cercare alibi, non cercare affronti né colpe, tue o di altri. Non cercare ancora di fuggire il momento, la vita che stai vivendo ora. Non serve più.
Fallo invece, se puoi, per assolvere i tuoi genitori, che sono il frutto delle tue antiche ferite, non la causa.
Come il pescatore che dall’alba del giorno ha gettato la rete, è ora per te di ritirarla e osservare i frutti del tuo lavoro.
Osserva le tante esperienze che hai fatto qui, osserva i volti, le situazioni, osserva tuo padre e tua madre o il ricordo che hai di loro, osserva i tuoi fratelli, i tuoi amici, osserva il tuo mondo, osserva la tua storia.
Lo vedi come tutto è stato perfetto?
Vedi come ogni filo fa parte di un tappeto magistralmente tessuto dalla tua anima?
Come ogni frammento è la tessera di un puzzle?
Come ogni fotogramma è la scena di un film?
E’ ora di andare oltre e vedere la verità.
Non c’è niente e nessuno da dover ancora perdonare, tutto è andato esattamente come doveva andare.
Nessuno ti ha fatto niente.
Nessuno ti ha calpestata o ti ha mancato di rispetto.
Nessuno ti ha rifiutata o abbandonata.
Non esiste nessuno, esisti solo tu.
Quello che hai sperimentato non era reale, eri sempre tu.
Hai perfettamente eseguito ciò che eri venuta a fare e ora, che è tempo di tornare, che è tempo di ricongiungerti finalmente al mare, senti i tumulti interiori che lentamente si placano.
Senti la tensione che scema, la voglia di lottare che cala.
Come una stagione che per natura doveva finire, accogli la neve che cade sulla tua storia e la osservi con gli occhi del cuore.
Sei pronta ora per una stagione del tutto nuovo anima antica, sei pronta per un nuovo sole.
Fonte: http://www.iosonoilmiobuddha.it/2016/11/e-ora-di-andare-oltre-e-riconoscere-la 30.html
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